Termocamini, tutto ciò c’è da sapere
Che cosa c’è di più rilassante, dopo una giornata di lavoro, di un vivo fuoco di un caminetto? Esso ci dà sicurezza, serenità, fa dimenticare in un attimo anche la giornata più faticosa. Seduti su una poltrona, con le gambe allungate e un giornale in mano, ci si sente un re, il padrone del mondo. Il rosso del fuoco scoppiettante rifonde nuova energia e si è pronti a ricominciare.
I termocamini hanno l’aspetto di un camino tradizionale ma in sostanza prelevano l’aria dall’esterno, quindi non bruciano ossigeno del nostro appartamento, riescono anche a riscaldare una casa di 4-5 vani. Esistono in commercio termocamini in grado di fornire acqua sanitaria, quindi sostituisce bene la caldaia, inoltre vi sono modelli con canna fumaria a vista in modo da aumentare la capacità radiante del camino.
Il desiderio di possedere un caminetto, il più delle volte resta vanificato per la impossibilità di poter installare una idonea canna fumaria che consenta l’evacuazione dei fumi. Un altro fattore per il quale spesso si rinuncia al camino di tipo tradizionale, nonostante dia piacere sul piano emotivo e romantico, è la sua limitata resa termica. Molti modelli in commercio superano questi problemi assicurando il massimo rendimento termico infondendo un caldo tepore uniformemente distribuito e facilmente canalizzabile anche nei locali contigui, senza per questo rinunciare all’aspetto romantico della fiamma di norma riservato al camino tradizionale. Adesso cerchiamo di capire tutto ciò che c’è da sapere sui Termocamini.
Consigli per l’installazione di un termocamino
Prima della installazione è bene decidere quale modello scegliere. I modelli vanno dal tradizionale, cappa e focolare semi sporgenti rimanendo a vista la cornice, a parete, cappa inesistente focolare incassato cornice quasi mimetizzata con la parete, a isola, è posto al centro della stanza riscalda l’ambiente meglio degli altri, poi vi sono ad angolo, libero su due lati e su tre lati.
- Prima regola: evitare di creare curve, nel condotto principale dei fumi, di angoli superiori a 30° lungo tutto il percorso della canna fumaria.
- Seconda regola: alimentare il camino con ossigeno proveniente direttamente dall’esterno con prese d’aria disponibili nei modelli recenti, in questo modo si ottiene una combustione secondaria che brucia il monossido residuo e libera calore e biossido di carbonio, in modo da ottenere un’ambiente equilibrato.
- Terza regola: il tiraggio è la combinazione tra l’aria calda proveniente dal camino e quella fredda presente nel condotto, che se troppo fredda impedisce appunto la salita dei fumi. Anche l’altezza della canna fumaria può garantire un tiraggio sufficiente, essa deve avere una misura minima di 4 metri. Così anche la sezione di quest’ultima deve essere proporzionata alla bocca del focolare e all’ambiente in cui è installato il camino, per una media veloce: stanza 5x4x3h m. ed una bocca di 60×60 cm, la sezione dovrà essere 20×20 cm.
Cattivo tiraggio del camino
Le cause più frequenti del cattivo tiraggio sono le seguenti:
- La canna fumaria è fredda: per ovviare a questo problema bisogna riscaldare rapidamente, alimentando il fuoco con carta rametti secchi, la superficie della canna.
- La canna è sporca di fuliggine: in questo caso potete usare prodotti specifici in commercio per la pulizia della canna fumaria seguendo con attenzione le istruzioni riportate sulle confezioni. Nei casi disperati chiamare uno spazzacamino.
- Comignolo mal orientato rispetto ai venti: a volte basta cambiare il comignolo che più si adatta alle vostre esigenze, fatevi aiutare da un tecnico.