Risparmio energetico – scaldare col fuoco
Il 12 settembre si è svolto a Bruxelles un workshop intitolato ‘Proposte per incoraggiare l’utilizzo delle biomasse nel settore del riscaldamento in Europa’, al quale abbiamo partecipato, come unici invitati fra i produttori europei di stufe e caminetti.
Promotore dell’evento l’AEBIOM (The European Biomass Association), un’organizzazione internazionale senza scopo di lucro con sede a Bruxelles, che rappresenta oltre 4000 membri impegnati sul fronte della bioenergia, tra cui: associazioni nazionali, aziende, istituti di ricerca e sviluppo. L’obiettivo del workshop era offrire ai membri presenti una piattaforma di lavoro comune con la Commissione Europea preposta alle politiche energetiche.
A fronte di una crisi energetica di portata mondiale drammatica, che da anni ormai tiene sotto scacco l’Occidente, la Comunità Europea ha identificato nel 2020 il limite ultimo per raggiungere un obiettivo imprescindibile: coprire il 20% del fabbisogno energetico totale negli usi finali con fonti energetiche alternative e rinnovabili (attualmente tale percentuale si aggira attorno al 7%), operando in modo sinergico su tutti e tre i settori di impiego energetico finale, ovvero trasporti, elettricità e riscaldamento.
Proiezioni della Commissione Europea per le politiche in materia di energia rinnovabile mettono in luce come il ruolo delle biomasse nel settore del riscaldamento sia destinato a crescere in modo esponenziale. Nello specifico per il 2020 si prevede un’incidenza delle biomasse per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili pari a circa il 90%.
La situazione italiana: con oltre 10 milioni di impianti di riscaldamento a legna e a pellet presenti sul territorio nazionale, il nostro paese si conferma il primo paese al mondo nel settore del riscaldamento domestico e di piccola scala a biomassa legnosa, con soluzioni caratterizzate da un elevatissimo standard tecnologico. In particolare in Italia stanno acquisendo sempre più importanza gli impianti di piccole e medie dimensioni alimentati a pellet (oltre 500 mila impianti di riscaldamento a pellet di ultima generazione prodotti sul suolo nazionale dal 2005 e oltre 700 mila attualmente attivi sul territorio italiano).
In tale contesto, il nostro gruppo, da sempre impegnato a promuovere l’utilizzo delle biomasse legnose come alternativa reale ai combustibili fossili per il riscaldamento e come soluzione alla crisi energetica, ha portato a Bruxelles la testimonianza italiana, mettendo in evidenza in particolare due aspetti sui quali è urgente operare a livello nazionale ed internazionale:
• Arrivare a considerare il pellet come un combustibile a tutti gli effetti, regolato da precise normative in materia di qualità e prezzo. In tal senso si è richiesta, in accordo con i colleghi europei di AEBIOM, la costituzione di uno specifico osservatorio europeo.
• Chiarire i pregiudizi ed i fraintendimenti delle normative in materia di qualità dell’aria che si riscontrano nel caso delle biomasse legnose.
Fonte: palazzetti.it