Antitrust: massimo scoperto, procedimento contro 4 banche
L’autorità per la concorrenza indagherà su Bnl, Monte dei Paschi di Siena, Intesa e Unicredit. Siaccerterà se i consumatori «sono stati informati in maniera chiara ed esaustiva».
L’Antitrust indagherà su quattro grandi banche per accertare se ci sono state trasparenza e adeguate informazioni ai clienti sulle commissioni di massimo scoperto. Lo farà con quattro distinte istruttorie: su Bnl, Intesa Sanpaolo, Mps e Unicredit Banca di Roma.
I procedimenti sono stati avviati d’ufficio il 4 luglio «in base alle competenze sulle pratiche commerciali scorrette», attribuite all’Autorità dal Codice del Consumo: mirano ad «accertare se i consumatori siano stati informati, in maniera chiara ed esaustiva, sulle modalità di calcolo e sulla natura della commissione di massimo scoperto», verificandone «le modalità di applicazione». Le banche sono già al lavoro per introdurre soluzioni diverse, dopo la richiesta esplicita di Mario Draghi, governatore della Banca d’Italia. Anche l’associazione bancaria Abi ha condiviso questo percorso, garantendo la sua collaborazione. Intanto i principali istituti italiani, Unicredit e Intesa Sanpaolo, si sono già mossi in questa direzione.
L’Antitrust si era già schierata con Draghi nel pressing sulle banche, ma vuole anche far piena luce su come si sono comportate in passato con i loro clienti. Il presidente Antonio Catricalà non aveva usato mezzi termini, lo scorso 24 giugno, nella sua relazione annuale al Parlamento: la commissione di massimo scoperto applicata dalle banche, aveva detto, è una «prassi iniqua e penalizzante per i risparmiatori e per le imprese e perciò deve essere abolita».
Pochi giorni prima era arrivata la dura bocciatura del Governatore della Banca d’Italia: nelle considerazioni finali all’assemblea annuale, il 31 maggio, Mario Draghi aveva parlato della commissione di massimo scoperto giudicandola «poco difendibile sul piano della trasparenza». Aveva quindi chiesto alle banche di «sostituirla con una commissione commisurata alla dimensione del fido accordato».
Fonte: Quotidiano Il Firenze del 19 Luglio 2008, articolo di Laura Podda