Case in Sicilia: “l’invasione dei compratori inglesi”

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E’ il momento del ‘Ragusashire’, dopo il ‘Chiantishire’, gli inglesi stanno mettendo gli occhi sulla Sicilia. Lasciata sola la in fondo, quasi staccata, ignorata per la sua diversità, in quest’altra isola dove non c’è mai stato il feudo e i contadini erano ricchi già trent’anni fa con i loro pomodori e le loro melanzane coltivate in serra, Londra va alla ricerca di un nuovo paradiso, e di investimenti.Dalle rive del Tamigi gli inglesi chiedono ruderi da restaurare in mezzo alle cave, cercano tre stanze e un balcone con vista su duomi settecenteschi, sono a caccia di sontuose tenute o anche solo di piccole costruzioni nascoste tra i borghi marinari. E già comprano: a Ragusa, a Scicli, a Modica e a Sampieri
Qualche mese fa il Daily Telegraph ha dedicato la copertina del suo inserto Property proprio alla provincia ragusana e alle opportunità del suo mercato immobiliare, da quel giorno le agenzie locali ricevono una tempesta di richieste.
I prezzi per ora sono ancora molto bassi, bassissimi a confronto del Chianti o di altri ‘luoghi’ della bella Italia. Da 350 euro a metro quadro a 900 per un appartamento da ristrutturare in un centro storico, da 1100 fino al 1400 per una fattoria da risistemare. Si superano 2000 euro al metro quadra per le dimore nobiliari.  E’ la ‘scoperta’ di Ragusa, è la febbre britannica per il mattone firmato barocco. Fino a qualche anno fa esistevano solo una ventina di agenzie immobiliari che si occupavano di gestire il mercato delle compravendite in sicilia, oggi sono più di cinquanta.
Ci sono tre agenzie solo intorno a quella di Giovanni Gulino, che è anche il presidente degli immobiliaristi della provincia e il vicepresidente della categoria per il Meridione. Racconta Lui, che sta trattando proprio in questi giorni l’acquisto di un casale rincorso da un illustre professore universitario londinese: ‘Gli inglesi vengono, si innamorano e poi tornano per acquistare, perlustrano il territorio, sono attentissimi, è un’elite che sceglie con cura’. Molti scendono direttamente dall’Inghilterra, altri risalgono da Malta con il catamarano che in meno di un paio d’ore li scarica al porto di Pozzallo. Tutti trovano quello che cercano. Cattedrali bianche incastrate nelle piazze, palazzi monumentali, scalinate, vicoli, chiostri, sculture, un tripudio di capitelli, un’architettura che stordisce e poi quella campagna dolce, quel mare color pastello.
Ricorda ancora il presidente degli agenti immobiliari: ‘E’ stata la tivù con gli sceneggiati del commissario Montalbano di Camilleri, ambientati qui nell’immaginaria Vigata, che ci ha fatto conoscere all’Italia e all’Europa. Poi l’Unesco ha inserito Ragusa e Modica e Scicli tra i siti patrimonio dell’umanità. E poi ancora c’è un altro segreto… ‘.

Dell’altro segreto parlò per la prima volta e tanto tempo fa Leonardo Sciascia, che da queste parti veniva a trovare il suo amico Gesualdo Bufalino. A Comiso, che è appena a una ventina di chilometri dal trionfo del barocco. Sciascia scriveva di Ragusa e delle sue contrade come della provincia ‘babba’, che in siciliano vuol dire non maliziosa, non cattiva, la Sicilia senza mafia. E’ sempre stata così, lontana anche dal veleno che sprigiona l’isola che sta a occidente, estranea a quella cultura, a quella violenza.

Un’altra storia. E’ diventata opulenta. Forzieri pieni e tante case. In alcuni paesi sono più quelle che gli abitanti. In molti, di proprietà ne hanno tre: una in città, una in campagna, un’altra al mare. ‘Siamo pronti per vendere o per affittare, abbiamo un parco alloggi notevole e soprattutto di grande pregio’, promettono Carolina Carnemolla e Salvatore Di Maria, architetti, agenti immobiliari anche loro e alla guida di una cooperativa turistica che aspetta la nuova ondata da Londra.

La calata degli inglesi è cominciata nell’autunno scorso. Dopo la fase magica della Toscana, altri pionieri del turismo di qualità hanno cambiato rotta. E sono arrivati qui, un pò per l’incanto della Sicilia più sconosciuta e un po’ per quel prezzi cosi invitanti. II Ragusano è un approdo che piace. A uomini d’affari, avvocati, editori, attori, giornalisti. Una Siciliana di Vittoria trapiantata a Londra restaura e poi propone case per tutte le voglie, ha una mappa completa degli immobili di valore architettonico e offre assistenza per il soggiorno: trasporti, lavori domestici, itinerari guidati. Si chiama Raffaella D’Andrea e la sua Sunway srl è stata la prima agenzia a svelare Ragusa oltre la Manica. Nel Chiantishire oramai ci sono solo inglesi, escono e si vedono tra di loro. ‘In Spagna c’è una fascia media che compra per vivere al caldo, ma le classi alte adesso hanno scelto noi’, spiega Duccio Gennaro, vicepreside che insegna proprio inglese in un liceo intitolato a Tommaso Campailla, medico e Letterato modicano del ‘700 che il filosofo George Berkeley volle incontrare per i suoi studi cartesiani, il primo innesto di un processo virtuoso tra l’Inghilterra e questa Sicilia.

Fonte: Indagine l’Espresso

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