Mercato immobiliare a Firenze e provincia

Neve sul Ponte Vecchio di Firenze

Nonostante la grave crisi economica generalizzata il mercato immobiliare per gli analisti è uno dei pochi che dà garanzie reali di tenuta. I cittadini cosiddetti normali, che non possono acquistare oro e derivati, guardano con nuovo interesse al mattone come elemento di stabilità nelle ben note turbolenze finanziarie.
Negli ultimi quindici giorni infatti è aumentata la richiesta di abitazioni per investimento. L’area fiorentina poi è sempre stata caratterizzata da una forte domanda di affitti, sia per gli studenti universitari, sia per il comparto turistico, con migliaia di lavoratori non residenti, per cui nonostante la tassazione ancora elevata l’abitazione rappresenta un investimento con buoni margini di sicurezza.
I prezzi sono fermi da circa un anno e quindi il mercato sconta una flessione che è a sicuro vantaggio di chi vuole comprare: gli immobili non sono tornati indietro di valore, ma sono rimasti fermi e quelli che erano comunque fuori prezzo, trainati dalla vivacità del mercato, che è durata ben cinque anni, di fatto sono dovuti rientrare in parametri credibili.
La domanda che tutti si fanno è: cosa comprare? Ma si può rispondere solo con un altro quesito: perchè comprare? Si desidera una rendita certa e maggiormente vantaggiosa o una solidità sostenuta dell’investimento oppure la possibilità di una forte rivalutazione nel tempo?
Tutti questi elementi insieme non si possono avere e coloro che sperano di fare l’en plein rischiano di non vedere realizzata veramente nessuna delle aspettative. Per la prima ci si deve rivolgere ad appartamenti ampi, magari di venti o trent’anni di età, nelle zone intermedie dei centri urbani, quindi un po’ deprezzati per lo stato di manutenzione ma abitabili, le classiche case anni‘70 che comunque hanno una forte richiesta per lo spazio; ditte appaltatrici che devono alloggiare propri dipendenti, gruppi di studenti o giovani alla prima occupazione, sicuramente guardano ad oggetti con più stanze per poter suddividere le spese e quindi anche garantire canoni più interessanti; attenzione però, un’abitazione già vecchiotta tra qualche anno sarà ancora più fuori mercato e quindi l’investimento si sarà rivalutato meno.


Per la solidità dell’investimento indichiamo invece abitazioni magari più piccole ma in buone se non ottime condizioni, più vicine al centro o alle grandi strutture commerciali e di interesse; ovvero zone che avranno una maggiorazione del mercato in prospettiva sia per la scarsità d’offerta, il centro appunto, sia per i maggiori spazi di mercato che le strutture vicine dovranno occupare, appunto i centri commerciali del comprensorio.
Per una maggiore rivalutazione invece c’è il mercato delle abitazioni occupate, spesso con canoni non eccezionali, ma che nel momento in cui si saranno liberate avranno un incremento almeno del 30%; è questo mediamente il coefficiente di abbattimento del valore di mercato per un’abitazione locata a condizioni normali; normalmente dopo quattro-sei anni si riesce a risolvere realmente il rapporto di locazione e quindi ad avere il bene disponibile ed aumentato di valore.Fonte: Quotidiano Il Firenze del 15 Ottobre 2008

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