Prezzi degli immobili a Milano
Sono stati presentati i dati semestrali relativi al mercato degli immobili e delle attività commerciali. Tra queste ultime, si segnala in particolare il boom delle ricevitorie giochi.
Negli ultimi sei mesi, nella provincia di Milano, il mercato immobiliare ha continuato a crescere, per quanto con meno enfasi. I prezzi degli immobili, infatti, sono aumentati dell’1,7% nel primo semestre di quest’anno (+3,8% in un anno, +101,2% in 10 anni), ma a dicembre 2006 la crescita semestrale era del 2,1 per cento. È quanto emerge dalla pubblicazione dei dati del listino semestrale realizzato da Fimaa Milano e Osmi Borsa Immobiliare.
Comprare casa a Milano costa in media 4.462 euro al mq. La zona dove i prezzi sono cresciuti di più nel semestre è il centro storico +3,4% (8.061 euro al metro quadro). L’ovest guadagna il 2,4% spinto dalla zona Fiera-Monte Rosa (+6,1%) ottiene la crescita più alta di Milano, mentre l’est si allinea al trend cittadino (+1,6%, 4.193 al metro quadro).
Sotto la media invece il sud (+0,9%, 3.727 euro al metro quadro). È soprattutto la Milano delle grandi opere e fieristica a crescere di più con il 2,5%. Rallentano invece la città del verde e la Milano multietnica. Cresce più velocemente la provincia, in media +2,5%, in particolare Sesto e Cinisello, dove il prezzo medio complessivo fra vecchio e nuovo è di 1.737 euro al metro quadro, mentre Monza fa segnare un aumento del +1,9%, arrivando a 2.666 euro al metro quadro. Privilegiato soprattutto il mercato del nuovo di qualità (+2,3%), mentre nel resto della Brianza la domanda sembra preferire l’usato non recente (+2,1% semestrale) dove il prezzo è l’elemento di maggiore attrattività.
Il listino commerciale In base, invece, al Listino Aziende 2007 che indica i valori delle attività commerciali e di affitti/buonuscite nelle principali vie dello shopping – si evince che a Milano gli affitti dei negozi restano alti e fuori dal centro calano le liquidazioni. A Milano, acquistare un negozio costa in media 3.078 euro al metro quadrato (dato secondo semestre 2006, + 2% rispetto all’anno precedente). Sono cresciuti i prezzi medi in particolare nella cerchia dei Bastioni (+ 3,7%, ancor più che nel centro città + 1,8%) mentre un leggero decremento (-0,2%) si registra nella cerchia della Circonvallazione.
Prezzi stabili, perché già molto alti, nelle zone più care: al top Spiga-Montenapoleone dove un negozio costa mediamente 21.500 euro al metro quadrato. In corso Vittorio Emanuele-piazza San Babila il costo medio è di 14.250 euro al metro quadrato e il valore medio al metro quadrato nelle vie commerciali è di 13.883 euro (+0,6% rispetto al 2005).
I dati del Listino aziende di Fimaa Milano (fornisce anche un sintetico giudizio sull’andamento della domanda e dell’offerta nelle varie tipologie d’azienda) riguardano i valori delle attività commerciali (parametrazione sull’incasso annuo e, in alcuni casi, sull’utile lordo delle aziende). Valori che vengono suddivisi, nella merceologia presa in esame, tenendo conto dell’ubicazione e dell’anzianità dell’arredamento e delle attrezzature dell’esercizio commerciale.
Nel listino si rileva un saldo attivo, tutto nel non alimentare, per il commercio milanese nel 2006, pari a 585 negozi in più. Ulteriore discesa, invece, nell’alimentare, con 218 negozi in meno. Complessivamente i negozi (dati di fonte del Comune di Milano) sono 23.623 con una crescita dell’1,6% rispetto al 2005. Aumentano ancora i pubblici esercizi: 6.150 al 31 dicembre 2006 contro i 6.116 di fine 2005 con un + 0,6 per cento. Inoltre, si conferma la tendenza già emersa lo scorso anno secondo la quale fra le attività commerciali più quotate ci sono le ricevitorie giochi.
Le maggiori richieste percentuali di incremento di valutazione per esercizi in ubicazioni primarie a Milano riguardano, infatti, i generi di monopolio e ricevitorie (270/310% sull’aggio annuo). Significativo anche il valore per le edicole con chiosco (250/300% sull’utile lordo) e delle autorimesse (240/300% sull’incasso annuo al netto di Iva). Buona quotazione per i bar (tavole fredde e tavole calde): 160/180% dell’incasso annuo al netto di Iva. A valori inferiori, c’è invece mercato per centri estetici-solarium e, in alcune tipologie, per le ubicazioni primarie (telefonia, mobili, fiori).
Fonte: Attico Informa Numero 6 Anno VII, Novembre Dicembre 2007