Cura delle piante in autunno
Con l’arrivo dell’autunno oltre ai magnifici colori di questa stagione arrivano anche per le nostre piante i mali stagionali. Tutti noi possiamo però improvvisarci medici, diagnosticare alcune frequenti affezioni e trovare le cure giuste: ecco qualche consiglio.
Fra settembre e ottobre, nelle piante ornamentali si può osservare una ripresa del cosiddetto “mal bianco”, cioè la formazione di una tipica patina biancastra su foglie e rami: bisogna irrorare un anticrittogamico a base di zolfo.
Le conifere possono invece essere attaccate dalla processionaria del pino: per combatterla, si utilizzano dei preparati a base di “Bacillus thuringiensis”, un batterio che ne attacca le larve.
Sempre in autunno, nel giardino può inoltre apparire un altro ospite indesiderato: il chiodino, un fungo che si sviluppa alla base del tronco degli alberi. Sembra inoffensivo, ma in realtà è un parassita pericoloso: provoca infatti l’appassimento e anche la morte degli alberi che attacca. Poiché ama l’umidità, bisogna innanzitutto evitare ristagni d’acqua attorno al tronco; se è appena attecchito e la pianta non da’ grandi segni di sofferenza, si possono rimuovere le porzioni di legno già colpite, disinfettando con sali di rame; in casi estremi, può rendersi necessario abbattere l’albero, estirparne la ceppaia e disinfettare la zolla.
Fate rientrare in casa o in serra (se l’avete) tutte le piante che avete posto all’aperto in primavera; il terreno va ancora lavorato con attenzione, avendo cura di estirpare tutte le erbe indesiderate che ancora infestano giardini e vasi; il taglio dell’erba finalmente non è più così frequente: provvedete a forare il terreno posto a dura prova dal calpestio estivo: serve a far ossigenare i 10 cm più superficiali della crosta.
In questo periodo è ancora possibile, nelle zone più a meridione, provvedere al taleaggio di numerose specie; al nord invece iniziano i primi freddi e non è ancora il caso di proteggere le specie più delicate, ma iniziare ad attrezzarsi.
L’orto da’ ancora grandi soddisfazioni ma anche grande fatica, essendo ancora in piena produzione sia per la raccolta e la cura delle specie a raccolta ottobrina, sia per la pianificazione dell’impianto invernale.
Buon lavoro!
Fonte: La Nazione del 27 Settembre 2018