La gommalacca
E’ necessario spendere due parole sulla gommalacca, usata dai primi artigiani ed ancora oggi considerata un ottimo materiale per la finitura a specchio di un mobile. La gommalacca si trova in commercio in leggerissime scaglie bruno ambrate che vanno sciolte in alcool.
Normalmente la gommalacca andrebbe usata a tampone per chiudere i pori del legno e per la successiva lucidatura, ma può essere utilizzata anche a pennello (anche se non è molto frequente), magari in quantità più concentrata, per esempio 300 gr per litro di alcool.
Diciamo che in linea di massima può ritenersi giusta una concentrazione di 100 gr di gommalacca per un litro di alcool. Di solito i verniciatori o restauratori professionisti a seconda delle varie fasi di finitura di un mobile usano il prodotto più o meno concentrato.
Vediamo adesso come preparare la gommalacca, come usarla e come poter lucidare un mobile di legno…
Come preparare la gommalacca
Per preparare la gommalacca mettiamo 100 gr di gommalacca in un recipiente di vetro (un barattolo) che abbia la chiusura ermetica, aggiungiamo un litro di alcool, mescoliamo un po’ e lasciamo stare per un giorno intero. Agitiamo nuovamente per poco tempo e la nostra gommalacca è pronta per l’uso. A dire il vero andrebbe fatta un’altra operazione: a volte la gommalacca non è purissima e lascia dei residui dopo il suo scioglimento, per cui andrebbe filtrata, pertanto potete prendere una garza o una vecchia calza da donna e filtrare il tutto in un altro barattolo.
Come usare la gommalacca
La gommalacca può essere usata semplicemente per conferire un colore più caldo al manufatto che stiamo trattando, senza troppe pretese. Oppure può essere usata come turapori in concomitanza a della polvere di pomice (una polvere finissima e bianca). Per far ciò bisogna realizzare un tampone che è costituito da un tessuto (lino) dentro ad un altro (cotone) opportunamente piegato a mo’ di sacchetto. Al posto del lino si può usare anche il cotone, ma si indurisce prima.
Per ovviare a questo, si versano alcune gocce di gommalacca nel tessuto interno del tampone, questo deve essere umido, ma non deve gocciolare; poi si cosparge il piano da trattare con la polvere di pomice e si comincia a strofinare con movimenti rotatori anche perpendicolarmente alle venature, poi si pulisce il piano con un panno asciutto e si ricomincia. Direi che dopo due o tre volte che avete fatto ginnastica vi trovate davanti un piano di legno così liscio che se vi appoggiaste scivolereste subito via Fatto questo potete lucidare il mobile come volete.
Lucidare con la gommalacca
Ma a questo punto non converrebbe lucidarlo direttamente a gommalacca? E qui la cosa si fa difficile nel senso che la lucidatura a gommalacca deve essere stata fatta tante volte e capita affinché si possa dire di essere dei bravi lucidatori a gommalacca. Il fatto è che un piano lucidato a gommalacca è come uno specchio, liscio e brillante come non avete mai visto, ma questa bellezza comporta un lavoro non indifferente.
Vi spieghiamo in due parole come procedere. Avete sempre il tampone, ricordate…? Bene, cominciate a tamponare con movimenti circolari oppure lungovena oppure ad otto il piano che state trattando. SIATE VELOCI E NON SOFFERMATEVI MAI! Non state lì a pensare! Via, veloci, decisi, senza fare troppa forza ed uscite dai bordi del piano. Potete ricominciare poi con una seconda mano appena la prima è asciutta, tanto dovrete attendere poco… Questa volta fate un altro movimento, sempre veloci e col tampone umido. Pian piano i vari strati di gommalacca che creerete formeranno un unico strato lucente e brillante.
Ma, come vi ho detto, è bene che facciate esperienza prima su qualche pezzo di legno di prova!