Mercato immobiliare, meglio affidarsi ad un intermediatore
Momento difficile per il mercato immobiliare. Sicurezza in tutti i passaggi relativi all’apertura del mutuo ma Adiconsum avverte: «Verificatene la professionalità».
In un momento non brillante per i mercati immobiliari, per aprire un mutuo bisogna stare attentissimi ad ogni piccolo movimento: la cosa più conveniente da fare, dunque, resta affidarsi ad un intermediatore immobiliare. Un buon intermediazione si preoccupa di tutti i passaggi relativi all’apertura di un mutuo: dalla valutazione dell’immobile, all’assistenza completa sino alla stipula del rogito notarile.
Si occupa della ricerca di tutti i documenti necessari presso i relativi uffici, come la conservatoria, il registro, gli archivi, il catasto. Un buon intermediatore immobiliare dà sicurezza per l’ottenimento del finanziamento più adeguato, potendo avvalersi di partners qualificati, garantisce inoltre assistenza legale, finanziaria e tributaria. Ma è necessaria una verifica della professionalità degli intermediatori.
Il primo passo da compiere, quando ci si affida a un intermediario, sia esso un mediatore creditizio (fra i 91.964 iscritti all’albo dei mediatori) o un agente finanziario (tra i 55.156 iscritti nell’apposito elenco tenuto da Banca d’Italia), è di eseguire una verifica sulla professionalità del soggetto e su eventuali provvedimenti disciplinari a carico.
«Resta il fatto che la professionalità è tutta da dimostrare perché oggi per acquisire la qualifica di intermediario finanziario è sufficiente un’autocertificazione di un diploma di scuola superiore – afferma Fabio Picciolini, segretario generale di Adiconsum -. Anche per questo motivo stiamo sollecitando il nuovo Governo ad approvare una legge che istituisca un esame di ingresso e preveda che il soggetto debba esibire garanzie patrimoniali».
Ma nel fitto sottobosco dell’intermediazione creditizia ci sono soggetti qualificati che permettono anche di ottenere condizioni migliori rispetto a quelle praticate dallo sportello. «Sarebbe opportuno prediligere gli operatori che addebitano le commissioni alle banche e non ai consumatori – continua Picciolini -. Tra questi vi sono società molto serie, sia online che offline».
Fonte: Quotidiano Il FIrenze del 10 Settembre 2008