Mutui alle stelle, aumenta il debito delle famiglie italiane
Sempre più cittadini scelgono la strada della portabilità fissata dal Decreto Bersani. Caro vita: i tassi di interesse al 5,85%.
È di nuovo record per i tassi sui mutui. A giugno sono schizzati al 5,85% toccando i livelli dell’agosto 2002. È quanto si legge nel consueto rapporto mensile dell’Abi, che ricorda come i tassi di interesse sui mutui erano già saliti al 5,75% nel mese di maggio. Il trend in aumento dei tassi di interesse spinge le famiglie verso i mutui a tasso fisso che toccano una percentuale del 52%, una quota altissima se si tiene conto che nel 2004 i nuclei familiari che avevano fatto questa scelta erano l’8% del totale.
Di contro il tasso variabile continua a perdere terreno e si attesta al 39%. I dati forniti dall’Ufficio Studi Kiron, del gruppo Tecnocasa mettono in luce l’andamento del mercato immobiliare italiano. La qualità del credito concesso alle famiglie si mantiene complessivamente buona, anche se si rilevano alcuni segnali di leggera tensione sia nel settore del credito al consumo, che nel segmento mutui per le abitazioni, con una lieve crescita delle rischiosità a causa degli aumenti dei tassi di interesse.
Dal mese di gennaio 2008 il livello dei mutui a tasso variabile è cresciuto di 0,14 punti-base, passando dal 5,36 al 5,5%. Secondo il centro studi, inoltre, in Italia il costo dei mutui, sia a tasso fisso che a tasso variabile, è maggiore che nel resto dell’area euro per effetto del maggiore rischio di credito. Le tensioni sui tassi di interesse e l’introduzione delle normative sulla surroga e la rinegoziazione, hanno incrementato la diffusione dei mutui di sostituzione e di portabilità. Secondo le prime stime, l’ammontare delle rinegoziazioni nel 2007 ha interessato il 3% dei mutui in essere, mentre la sostituzione ha coinvolto l’1% dei mutui.
Questa situazione altalenante crea disagi agli italiani, è quanto sostiene l’Adoc, che sottolinea che due famiglie su tre hanno problemi d’indebitamento che solo nell’ultimo anno è stato di circa 24 mila euro per nucleo familiare. L’indebitamento ha assunto un peso sempre maggiore, spiega sempre l’Adoc, e percentualmente sempre più diffuso, in crescita di circa il 10% tra mutui, carte di credito rateali, credito al consumo, fidi e prestiti.
Fonte: Quotidiano Il Firenze del 17 Luglio 2008