Rate dei mutui insostenibili, i pignoramenti crescono del 22,3%
L’Adusbef chiede un decreto urgente di sgravi fiscali. I Consumatori accusano le banche: il 91% dei contratti è stato fatto a tasso variabile.
È boom di pignoramenti ed esecuzioni immobiliari che rispetto allo scorso anno hanno registrato un aumento del 22,3% nel 2008. A denunciare la situazione attraverso un’indagine, che ha vagliato un campione di ventiquattro tribunali, è l’Adusbef. Che punta il dito contro «l’insostenibile» peso delle rate dei mutui che gravano su 3,2 milioni di famiglie indebitate a tasso variabile chiedendo un decreto urgente di sgravi fiscali ‘salva famiglie’ che contempli la detassazione delle tredicesime per redditi sotto i 25.000 euro.
«Su 3,5 milioni di famiglie che hanno contratto un mutuo per acquistare una casa negli anni scorsi ben 3,2 milioni, ossia il 91%, è stato indotto dai cattivi ed interessati consigli delle banche, a sottoscrivere contratti con tassi variabili quindi esposti alle turbolenze dei mercati», dicono i consumatori che ricordano il «calvario» per milioni di famiglie iniziato dalla prima stretta monetaria Bce del dicembre 2005, che aumentò i tassi dal 2 al 2,25% e aumentò le rate di 130 euro al mese su un mutuo di 100.000 euro.
Secondo le stime, quindi, le procedure immobiliari o pignoramenti sarebbero pari al 2,7 % del totale dei mutui, quindi a circa 130.000 su 3,5 milioni del totale che porta il Paese ad avvicinarsi pericolosamente agli Usa, con aumenti stimati nel 2008 rispetto al 2007, da un minimo di +16% a Bologna e Cagliari, fino al +39% di Bari.
Dal consueto monitoraggio risultano infatti aumenti di pignoramenti pari ad un +21% a Milano; +22 a Roma e Padova; +28% a Monza e Pinerolo; +24 a Como e Perugia; +25% a Napoli, con una media del 22,3%.
Intanto Confindustria torna alla carica e chiede alla Bce un taglio di un punto percentuale subito, un altro entro la fine dell’anno. «È incredibile che fino a poco tempo fa – osserva la presidente, Emma Marcegaglia – la Banca centrale europea parlasse di un aumento dei tassi».
Invece, la richiesta è che «già nei prossimi giorni tagli i tassi di almeno un punto subito e di un altro punto entro la fine dell’anno». D’altronde, nota Marcegaglia «se la Bce taglia i tassi, ma l’Euribor continua ad essere di un punto, un punto e trenta sopra i tassi, non abbiamo capito niente». A questo punto, aggiunge «bisogna fare in modo che il mercato interbancario torni a lavorare in modo serio e che l’Euribor sia a 0,20-0,30 sopra i tassi».
Fonte: Quotidiano Il FIrenze del 27 Ottobre 2008
Buongiorno,
ho una domanda da farvi. Ho contratto un mutuo a tasso fisso in 30 anni ma la rata è divenuta pesante a causa di problemi sopravvenuti dopo l’accensione.
Ho chiesto la rinegoziazione da fisso a variabile, ma mi viene negata senza mezzi termini e non rientro nei parametri d’età per avere l’allungamento del periodo.
O pago o non pago con tutte le conseguenze del caso.
La banca può negarmi questa possibilità?
Grazie per la risposta
Cordiali saluti
Buongiorno Loredana, si rivolga ad un’altra Banca, ora è possibile con la portabilità del mutuo.
saluti
Ottimo. Articolo ben scritto ed argomento interessante.