Il piano casa del Governo
Edilizia: Berlusconi: «Non sarà un decreto legge, il nostro ruolo è dare un’indicazione». Il monito della Lega. Il Veneto oggi discute una misura analoga. No di Lazio e Puglia, le Marche aspettano il testo. Bersani: meglio i lavori pubblici dei Comuni. Casini: l’opposizione non può dire solo di no.
Mancano tre giorni. Il piano casa del governo sarà approvato dal Consiglio dei ministri di venerdì. Il sottosegretario alle Infrastrutture Mario Mantovani anticipa che la base minima da cui partirà il contributo dell’esecutivo è di un miliardo di euro. E il Veneto si muove addirittura prima: oggi la giunta si riunisce per varare un progetto simile a quello del Cavaliere. Ma in attesa delle polemiche post approvazione, vanno avanti le schermaglie preventive.
Silvio Berlusconi specifica che «il governo dà una indicazione quadro alle Regioni, sono loro che devono fare la legge, non noi. Tanto è vero che c’è qualche Regione che non lo fa, mi sembra la Calabria di Loiero e le Marche». Per questo, chiarisce che il piano «non sarà un decreto legge», visto che il ruolo di palazzo Chigi è quello di «dare una indicazione alle Regioni».
E alle critiche il premier risponde che e «se una persona farà un cambiamento della propria casa cercherà di fare una cosa piu’ bella. Se uno lo fa perchè ha bisogno, magari perchè gli è nato un nipotino, potrà farlo e il valore della casa aumenterà». Ma Umberto Bossi dice che il progetto «va studiato bene, non vorrei che facessimo le case per darle agli extracomunitari». E comunque, osserva il leader della Lega, «ci vogliono limiti e indirizzi ben precisi».
Pier Luigi Bersani commenta: il Cavaliere, al di là delle intenzioni, finirà per cementificare il Paese. Ma il responsabile economico del Pd rilancia con un ampio piano di spesa in deficit: «Se il punto, con il piano casa, è attivare il settore costruzioni ed edilizia, faccio una controproposta. Attiviamo una sorta di tridente. Primo: i cantieri locali. Sbloccando un pò di soldi per le grandi opere e mettendo un pò di libertà al patto di stabilità dei comuni, apriamo mille cantieri locali per la manutenzione di scuole, strade, sovrappassi, rotonde, qualsiasi cosa c’è da fare e che possa partire in sei mesi senza stravolgere le regole».
Il responsabile Ambiente del Pd Ermete Realacci definisce il piano un «devastante segnale mandato al paese». Ribatte Gaetano Quagliariello, vicecapogruppo Pdl al Senato: «Noi diciamo no ai catastrofismi. Abbiamo rilanciato la macroeconomia con le grandi opere e questo è un tentativo per rilanciare l’economia quotidiana in un momento difficile per il Paese. Andrebbe valutato con più serietà per i suoi effetti e per i benefici che può apportare».
Mentre il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini spiega che nel momento in cui «il Governo propone un piano casa, accettiamo la sfida, ma diciamo che le ristrutturazioni devono essere finalizzate al risparmio energetico». E chiosa: «Un’opposizione non può dire solo dei no, ma deve dire anche dei sì». Esulta Finco, la Federazione di Confindustria che rappresenta il settore delle costruzioni: «Finalmente, dopo anni di sforzi, vediamo prendere forma il Piano Casa, un accordo indispensabile per l’economia del Paese». E le Regioni? Il governatore del Lazio Piero Marrazzo si dice contrario. Sulla stessa linea la Puglia, mentre le Marche aspettano di leggere il testo.
Fonte: Quotidiano Il Firenze del 10 Marzo 2009, articolo di Alessio Garofoli