Edilizia ed ambiente
Costruire senza inquinare: è possibile ma nessuna legge ne regolamenta adeguatamente i processi. Con le condizioni ambientali ormai fortemente danneggiati dagli abusi degli uomini, è diventato dovere civico ripristinare un certo equilibrio, prestando una notevole attenzione alla eco-compatibilità edilizia.
Mai come in questo momento, rispettare la natura è diventata una legge cui prestare grande attenzione. Con il clima e l’ambiente fortemente danneggiati dagli abusi degli uomini, è diventato un dovere civico ripristinare un certo equilibrio ecologico.
Neppure l’edilizia vuole sottrarsi a questa necessità e così, in questi ultimi anni, prende corpo sempre di più l’edilizia ecologica. Va ricordato infatti che anche i materiali di costruzioni, per tutto il loro ciclo di vita, sono soggetti ad un processo di deterioramento che, inevitabilmente, ha un suo impatto sull’uomo e sull’ambiente.
Il ciclo di vita dei materiali viene valutato dall’origine del materiale stesso, basandosi cioè sull’estrazione delle materie, fino alla fine della sua vita utile valutando tutti gli effetti di questo sulla salute dell’uomo e sulla salvaguardia dell’ambiente. Affinchè i materiali da costruzione abbiano un impatto non dannoso sull’ambiente è necessario che favoriscano: il risparmio energetico e la ritenzione di calore; l’igiene, la salute. È necessario altresì che vi sia pulizia e manutenzione, assenza di sostanze pericolose nella composizione che possono comportare il rilascio di natura chimica (gas, composti organici volatili VOC) o di natura microbioologica (muffe, funghi, virus, batteri) ed il rilascio di polveri, fibre o addirittura particelle radioattive.
Perchè l’edilizia rispetti l’ambiente è necessario che i materiali abbiano una bassa emissività ed inquinamento ambientale nelle diverse fasi del ciclo di vita del prodotto, che ci sia un uso di materie prime abbondantemente disponibili, che siano riciclabili e smaltibili senza rischi ambientali. Fondamentale inoltre anche la sicurezza per i lavoratori nella fase di produzione e per gli utenti nella fase di esercizio; sicurezza in caso di incendio; resistenza meccanica e protezione contro il rumore per evitare l’inquinamento acustico.
Attualmente, va detto, che non esistono normative o leggi che obblighino i produttori a dichiarare tutti i componenti dei prodotti da loro commercializzati, e quindi il rispetto dell’ambiente da parte dell’edilizia dipende dalla sensibilità e dalla volontà dei produttori dei materiali, nonché dalla loro coscienza. Inoltre non vengono mai date indicazioni sulle modalità di produzione dei prodotti stessi, diviene pertanto difficile distinguere un prodotto realmente naturale da uno ottenuto semplicemente da sostanze naturali.
L’impatto sull’ambiente da parte del ciclo produttivo è legato a due motivi principali: il primo è legato al fatto che le cave di estrazione influiscono sulla conformazione del paesaggio, il secondo è dovuto alle elevate temperature di cottura richieste con conseguente ingente dispendio di energia nell’ambiente. Va ricordato inoltre che tutti i materiali minerali contengono sostanze radioattive in quantità più o meno elevate.
Fonte: Quotidiano Il Roma del 10 Novembre 2009