Bioedilizia, il futuro della casa
Pianificare, progettare, costruire e concretizzare secondo ‘canoni ecologici’. Anche il Piano Casa della Regione Veneto prevede che per alcune tipologie di ampliamenti di abitazioni vengano rigorosamente compiuti utilizzando tecniche di edilizia sostenibile e fonti di energia rinnovabile.
Quello dell’edilizia ha da sempre rappresentato uno dei settori dell’economia a impatto ambientale maggiormente elevato, soprattutto in termini di consumo e produzione di rifiuti. Tanto che, anche in fase di costruzione, edifici ad uso abitativo e non, contribuiscono non poco alle immissioni nell’atmosfera dei gas cosiddetti ‘serra’.
Ecco che, negli ultimi anni sta prendendo piede quelle che va sotto il nome di edilizia sostenibile o anche bioedilizia. In pratici si definisce sostenibile un edificio o una infrastruttura con un minimo impatto ambientale. Per la valutazione di questo impatto sono da prendere in considerazione alcuni fattori: dai materiali utilizzati all’intero ciclo di vita dell’edificio (lca), al luogo dove dovrebbe sorgere questo edificio.
Tre le regole che potremmo definire di base dell’edilizia sostenibile. La prima è quella di ridurre al minimo il consumo di risorse non rinnovabili. Altro fattore importante è quello di contribuire ad un rafforzamento dell’ambiente naturale. Infine è fondamentale cercare di eliminare, o ridurre al minimo la messa in circolazione di sostanze tossiche e nocive.
Termini quelli come ‘edilizia sostenibile’ e ‘bioedilizia’ che sono entrati prepotentemente nella vita di tutti i giorni. Anche perché nella legge numero 14 del 1 luglio del 2009 varata dalla Regione Veneto, chiamata ‘Piano Casa’, prevede che per alcune tipologie di ampliamenti di abitazioni vengono rigorosamente compiuti utilizzando tecniche di edilizia sostenibile e fonti di energia rinnovabile.
Per quanto riguarda la realizzazione di interventi di un edificio abitativo nella sua interezza, sia all’interno sia all’esterno, è dunque fondamentale tenere presente la scelta dei materiali. Attualmente, l’architettura e l’ingegneria si sono molto sensibilizzate verso questo tipo di sostenibilità, anche perché, in fondo, costruire ecologicamente significa avere a cuore il futuro del mondo.
Pianificare, progettare e concretizzare secondo canoni ecologici, comporta innumerevoli vantaggi non solo al nostro ecosistema ma anche e soprattutto all’economia. Se realizzare un’architettura non è mai un momento casuale e dietro ogni singolo pensiero c’è sempre una ispirazione particolare, possiamo meditare di valutare non solo i fabbisogni individuali, convertendo i pensieri e le emozioni in un manufatto, ma progettare in rapporto all’asse della qualità architettonica e urbana intorno a problemi di salubrità dell’ambiente.
Non dimentichiamo che molti materiali hanno un processo edilizio con un impatto ambientale notevole e dunque da non sottovalutare. Cercare di utilizzare materiali e soluzioni alternative, rispetto ad alcune sostanze rivelatesi dannose per la salute e l’ambiente, è la giusta scelta progettuale da attuare in caso di ristrutturazioni radicali.
Utilizzare materie prime nelle costruzioni trova convergenza in quella corrente comunemente che va sotto il termine di bioedilizia. Con questo termine bioedilizia, ci si riferisce all’utilizzo di particolari metodi costruttivi con materiali provenienti direttamente dalla natura e, di conseguenza, non prodotti in maniera artificiale dall’uomo. Diversamente dal solito nel settore edilizio, dove generalmente vengono utilizzati dei materiali per la costruzione creati dal uomo, la bioedilizia sfrutta prodotti naturali prodotti dalla natura per la realizzazione di strutture, opere edifici realizzati in materiali ecocompatibili.
Un buon esempio moderno sono le case, di solito villette, realizzate interamente in legno di pino od altri materiali, usati a seconda della facilità di reperimento nelle varie nazioni mondiali, che vengono realizzate con travi di legno disposti a sandwich con pareti esterno/interno con camera d’aria isolante. Queste strutture se ben costruite riescono infatti a riprodurre le pareti e le strutture di abitazioni così dette tradizionali.
Inoltre, negli ultimi anni, si sta raccogliendo interesse verso l’utilizzo della terra cruda giacché risulta essere un materiale completamente riciclabile che, per essere lavorata, necessita di pochissima energia. Inoltre il suo utilizzo favorisce il risparmio energetico in quanto essa ha la capacità di accumulare calore ed abbinata ad uno scarso potere isolante si presta bene per essere utilizzata in abbinamento con terre solari.
Il suo vasto utilizzo premia questa materia come ottimo materiale costruttivo in quanto è possibile farne uso in differenti tecniche costruttive. Insomma, si può costruire tenendo conto anche della salvaguardia del pianeta. Spesso, inoltre, questi prodotti risultano avere anche dei prezzi controllati proprio per la facilità con cui si trovano in natura.
Fonte: Quotidiano Il Vicenza del 23 Ottobre 2009