Ristrutturazione. Quando è necessaria?
Non sempre è necessario ricorrere a lavori di edilizia costosi per ristrutturare la propria casa. Si comincia con l’esame dello stabile e con un tecnico si prepara una lista degli interventi che si devono realizzare successivamente si programmano gli interventi in base ad una scala di priorità e se ne calcola la tempistica totale.
Non sempre è necessario procedere a costosi lavori di edilizia. Un edificio con determinate caratteristiche può anche essere ristrutturato e riqualificato, da un punto di vista architettonico, statico ed energetico. In primo luogo è necessario fare una lista di tutti i requisiti che si intendono ottenere e sistemarli in una scala di priorità.
Come ristrutturare. E’ luogo comune pensare semplicemente a demolire e ricostruire con materiali e forme diverse, a modernizzare la composizione, a cambiare tutto. Spesso l’ultimo pensiero va alla convenienza economica dell’intervento quando invece è uno dei fattori più importanti. Ma se si possono ottenere gli stessi risultati, o migliori, anche con minori lavori, non si comprende perchè si debbano abbandonare tali strade che forse sono un pò più impervie per la fase progettuale, ma che alla fine danno le migliori soddisfazioni al proprietario, al tecnico, all’impresa esecutrice.
Bisogna pertanto scegliere quali sono gli elementi che, anche in termini figurativi e non solo statici, vanno mantenuti integri o rinforzati, quali vanno eliminati, quali modificati sostanzialmente. L’organismo della costruzione deve continuare a vivere con maggior vigoria architettonica: solo così la ristrutturazione sarà riuscita.
Riqualificazione energetica. Per riqualificazione energetica dell’edificio si intendono tutte le operazioni, tecnologiche e gestionali, atte al conferimento di una nuova o superiore qualità prestazionale alle costruzioni esistenti dal punto di vista dell’efficienza energetica, volte cioè alla razionalizzazione dei flussi energetici che intercorrono tra sistema edificio (involucro + impianti) ed ambiente esterno. In generale, gli interventi di riqualificazione energetica sul patrimonio edilizio esistente sono finalizzati a: migliorare il comfort degli ambienti interni; contenere i consumi di energia; ridurre le emissioni di inquinati e il relativo impatto sull’ambiente; utilizzare in modo razionale le risorse, attraverso lo sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili in sostituzione dei combustibili fossili; ottimizzare la gestione dei servizi energetici.
Il concetto di riqualificazione energetica dell’esistente – correlato a quello di sostenibilità del costruito – è volto a individuare le necessità di un sostanziale cambiamento nel modo di costruire, di gestire e di manutenere gli edifici esistenti, in ambito edilizio, per la salvaguardia dell’ambiente e per la tutela della salute e del benessere dell’uomo. Un’intensa attività di legislazione e di redazione di norme tecniche sul rendimento energetico del costruito definisce parametri di efficienza sempre più restrittivi e criteri di risparmio sempre più vincolanti, imponendo interventi di adeguamento del patrimonio esistente a standard prestazionali più elevati, ad esempio nelle fasi di progettazione, realizzazione e gestione.
Parallelamente i governi di molti Stati hanno introdotto incentivi economici per agevolare interventi di riqualificazione energetica che garantiscano tempi di ritorno degli investimenti compatibili con le possibilità di spesa dei proprietari degli immobili e il ciclo di vita delle tecnologie impiegate. Gli interventi principali, in grado di garantire un retrofit vantaggioso, interessano sia il sistema tecnologico sia la gestione energetica dell’edificio, e riguardano fondamentalmente: il miglioramento delle prestazioni dell’involucro edilizio (incremento dell’isolamento termico, sostituzione dei serramenti, installazione di idonei sistemi di schermatura solare…); la sostituzione di componenti obsoleti degli impianti di climatizzazione invernale e di illuminazione con altri più efficienti dal punto di vista energetico e con minore impatto sull’ambiente in termini di emissioni prodotte; l’utilizzo dell’energia gratuita del sole per la produzione di energia elettrica (pannelli fotovoltaici) e termica (collettori solari); la corretta gestione della ventilazione naturale e del raffrescamento passivo al fine di limitare la diffusione di impianti di condizionamento estivo, responsabili dell’incremento dei consumi elettrici; l’introduzione di sistemi di contabilizzazione individuale dell’energia per la sensibilizzazione alla riduzione dei consumi.
Fonte: Quotidiano Il Verona del 25 Novembre 2009