Inquinamento domestico
Salute. Si parla poco di un fenomeno che ha grande influenza sul benessere dell’intera famiglia. In ogni ambiente casalingo, il potere nocivo di un singolo elemento si moltiplica se viene associato ad altre sostanze. Quali sono gli effetti e che tipo di precauzioni è possibile adottare per evitare rischi?
Inquinamento da traffico. Inquinamento acustico. Inquinamento da scarichi industriali. Cocktails velenosi che possono avere effetti devastanti sulla salute di ognuno. Per combatterli esistono organismi nazionali e locali impegnati in campagne di prevenzione o, in caso di veri e propri disastri, tutori di ‘task force’ di pronto intervento, che tentano di limitarne i danni.
Ben poco si parla, e ancor meno se ne scrive, di inquinamento domestico, e della sua influenza sul benessere psicofisico dell’intera famiglia. Quali sono le fonti? Quali gli effetti? Che tipo di precauzioni è possibile adottare per evitare qualsiasi rischio? Tanto per cominciare è necessario sottolineare che, in ogni ambiente domestico, il potere nocivo di un singolo inquinante si moltiplica se viene associato ad altre sostanze.
Nello specifico, diventano molto più pericolosi se assorbiti con polveri e fumo di sigaretta. O se inalati tramite aerosol (sospensione di particelle liquide o solide nell’aria). Così come accade, per esempio, durante la cottura dei cibi.
Uno dei problemi per campagne di contrasto davvero efficaci è rappresentato dalla difficoltà a individuare le così dette ‘soglie di rischio’. Un esempio facile facile? L’Epa, l’agenzia Usa per l’ambiente, stima che l’esposizione massima tollerabile al monossido di carbonio è 40 mg al metro cubo se si rimane esposti per una sola ora. Il valore si riduce a 10 mg se l’esposizione dura otto ore. Avviso ai fumatori. Se tenessero conto del fatto che una sola sigaretta produce mediamente 50 mg di monossido di carbonio capirebbero quanto sia dannoso per sé e per gli altri soggiornare a lungo in un ambiente saturo di fumo.
Per accelerare il ‘suicidio’ potrebbero anche accendere, nello stesso ambiente, una stufa a gas e magari dei fornelli su cui cucinare (questo tipo di combustione, infatti, produce da 2 a 6 mg per metro cubo di monossido di carbonio che possono salire sino a 50 se abbinato ad una stufetta a gas). Gli stessi fumatori non hanno scampo se vivono in appartamenti che si affacciano su strade a traffico intenso. L’aria che respirano è composta principalmente da Co, emesso dalla combustione dei motori e da altre centinaia di inquinanti provenienti dalla stressa fonte.
Vale quindi la pena, in base alle proprie priorità, che ognuno approfondisca tutti i fattori di rischio e tenti, per quanto possibile, di ridurre drasticamente i livelli d’inquinamento. In che modo? Potrebbe essere sufficiente qualche piccola rinuncia.
Fonte: Quotidiano Il Milano del 4 Dicembre 2009